giovedì 26 gennaio 2012

Auschwitz oggi

La Giornata della memoria deve essere ricordo della Shoah, per evitare che simili orrori si ripetano. Le visite che ebbi modo di fare nei Lager della Risiera di San Sabba vicino a Trieste, Auschwitz ma anche le foibe carsiche, mi lasciarono un silenzio dentro, in cui risuonavano le grida impigliate fra quelle mura. Ma oggi faccio un passo avanti e penso che le storie delle persone passate attraverso quei terribili ingranaggi di morte servano a noi oggi per capire come degli esseri umani abbiano potuto sopravvivere, quali strategie il loro istinto abbia messo in atto per non lasciarsi morire, per restare aggrappato alla speranza.

Viktor Frankl, lo “psicologo nei lager”, uno scienziato, medico e psichiatra ebreo, internato in vari campi di concentramento, è stato capace di aiutare, ascoltare, incoraggiare i suoi compagni di prigionia e, quando è uscito ha dato vita alla logoterapia. Nei lager, diceva, sopravvivono le persone che hanno uno scopo per cui lottare e che hanno qualcuno che li aspetta fuori. Occorre “appoggiare il cuore su qualcuno o qualcosa per trovare la forza di andare avanti nonostante le difficoltà”.

Questa frase può essere un aforisma che accompagna la vita di ciascuno di noi e diventa strategia per non sprofondare davanti alle piccole difficoltà quotidiane. Ma soprattutto per combattere la battaglia contro la malattia grave, quella che ti devasta la famiglia e la vita.

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