lunedì 15 luglio 2013

Come pagare la TARES con l'F24 on line

Ecco come compilare il modulo F24 classico partendo dal modello semplificato che è stato inviato dal Comune:
Dopo aver indicato la data di pagamento in alto a sinistra e inserito i dati anagrafici del contribuente, procedere al pagamento della prima rata della TARES come segue. Nella colonna Codice Ente/Codice Comune inserire il codice corrispondente al proprio Comune (terza colonna dell'F24 semplificato). L'elenco completo dei codici Enti locali appare cliccando sulla colonna (es. Abano Terme=A001; Torino=L219). Compilare le colonne "Codice tributo", "Intestazione/mese rif", "Anno di riferimento" con i valori indicati nell'immagine e riportati anche sull'F24 semplificato. Compilare il campo "Importi a debito versati" con l'importo dovuto. NB: E' possibile compilare una seconda riga per pagare contemporaneamente prima e seconda rata: i valori devono essere copiati dal secondo foglio dell'F24 semplificato inviato dal Comune. In particolare nel campo rateazione inserire il valore "0203". Ditemi se è tutto chiaro! :-)

giovedì 20 giugno 2013

Da grande vorrei fare la spazzina

Mi piacerebbe andare di casa in casa e insegnare a differenziare, mi piacerebbe offrire uno sconto sulla tassa raccolta rifiuti in cambio dell'impegno a differenziare di più. Mi piacerebbe che i vocaboli "Non sprecare" ri-entrassero nella nostra mente e nella nostra cultura dalla porta principale in nome del Rispetto, dopo essere usciti dalla finestra del "non ho tempo e poi in fondo posso avere ciò che voglio-subito-nuovo". Siti da visitare: http://www.greenme.it/ http://www.nonsprecare.it/

giovedì 16 maggio 2013

Felicità, benessere e meditazione

"Il Benessere è un profondo stato di serenità e pienezza, è uno stato che pervade e sottende tutti gli stati emotivi e tutte le gioie e i dolori che possono arrivarci. Le esperienze emotive sono come livelli diversi in un profondo oceano. Se sopra c'è tempesta, il fondale rimane comunque immutabile. Noi pensiamo che per essere felici dobbiamo avere tutto e controllare che tutto vada bene. Ma il controllo del mondo esterno è limitato, temporaneo e speso illusorio. E' la nostra mente che traduce le condizioni esterne in felicità e sofferenza. Alcuni stati mentali favoriscono il fiorire del benessere. Più sperimentiamo emozioni negative come rabbia, odio, gelosia, arroganza, desideri ossessivi, forte attaccamento, più ci sentiamo miserabili e tormentati. Tutti sappiamo, perché lo abbiamo sperimentato, che un atto di generosità disinteressata, compiuto senza cercare riconoscenza, ci colma di soddisfazione. E' possibile cambiare i nostri sentimenti e le nostre emozioni. Tutte le emozioni sono transitorie e la mente si può allenare a questo. Invece di guardare alle cose fuori di noi che ci fanno arrabbiare, guardiamo dentro di noi alla rabbia stessa. Questo è il vero significato della meditazione, abituarsi a un nuovo modo di essere, un nuovo modo di percepire la realtà, che è più di adeguarsi alla realtà. Meditare al lungo serve a trovare uno stato mentale in cui non c'è altro che amorevole gentilezza e l'accettazione di tutto ciò che può succedere."
Tutto questo i buddisti ce lo sanno spiegare molto bene, perchè lo vivono quotidianamente ma anche un cristiano lo può fare, perché si tratta di qualcosa di veramente universale che trova spazio nella spiritualità di qualsiasi colore e forma.

giovedì 1 marzo 2012

ADMO e Fabrizio Frizzi, una stima che dura da vent'anni



Questo articolo su Michele Guardì che cita l'ADMO mi dà l'occasione per ripercorrere i primi passi dell'Associazione Donatori Midollo Osseo.
Mario Bella ricorda bene quei giorni:
...Era il mese di dicembre del 1990, Rossano ci aveva lasciati da un anno, e io avevo scritto una lettera agli autori di un nuovo programma dal titolo "I Fatti Vostri"...
Raccontò la sua storia, due anni a fianco di Rossano, il suo testamento, la nascita dell'Associazione per la Promozione al Dono del Midollo Osseo, APDMO, l'8 giugno 1990. La lettera concludeva con queste parole: sono fatti miei, ma sono anche fatti vostri e Mario Bella fu invitato come ospite alla prima puntata.
Dietro le quinte chiese di poter entrare nel camerino di un giovane Fabrizio Frizzi, scelto da Gaurdì come conduttore della trasmissione.

Gli raccontò la sua storia, e con il suo sguardo azzurro e poche parole che lo colpirono al cuore e fecero riemergere alcuni ricordi di bambino, lo invitò a farsi tipizzare.

Successivamente, Mario Bella scrisse ancora a Frizzi, chiedendogli di fasi tipizzare in diretta per dare il buon esempio e sensibilizzare il pubblico, ma Fabrizio era già andato a fare il prelievo di sangue necessario per entrare nel Registro dei donatori.

Una domenica mattina di molti anni dopo, il conduttore entrò al Policlinico Gemelli di Roma per donare le cellule staminali midollari a una giovane paziente italiana in attesa di trapianto, con in mente le parole azzurre del fondatore dell'Admo e il pensiero a un compagno di scuola delle elementari portato via troppo presto dalla leucemia.

E anche questo è un pezzo della nostra storia.

giovedì 23 febbraio 2012

Trasformare




Trasformare il dolore in speranza: tutto sommato è questo il messaggio che la lasciato Rossano. Io ci ho messo quindici anni, prima al di fuori dell’associazione, poi qui dentro, portando la mia testimonianza nelle scuole, all’inizio facendo una fatica pazzesca a parlare, oggi con la gioia di vedere tanti ragazzi che si iscrivono dopo aver sentito la nostra storia e quella di tanti altri. Credo ora di essere riuscita in parte a trasformare questo dolore in speranza.
I miei due bambini, di quasi 7 anni di 3 e mezzo, mi hanno permesso di trovare la forza di ricominciare a sorridere. D’altronde bisogna andare avanti, ma facendo tesoro del nostro passato.

La lettera completa di Rossano era già stata pubblicata qui.

giovedì 9 febbraio 2012

Passi d'inverno



Per me l'inverno è sempre un periodo duro, una grande prova di solidità, che però in questi ultimi anni non riesco più a superare. Ecco le cose di cui sento più il bisogno:

1) riposare
2) fonti di calore
3) luce diurna
4) fonti di energia fisica e mentale

Le mie capacità si fermano per il momento a soddisfare i primi due bisogni. La letargia che mi assale in questo periodo, il freddo e la scarsità di energie non mi aiutano a risolvere con una passeggiata quotidiana il bisogno di luce diurna e l'altrettanto importante ricerca di energia, del carburante per superare la salita che mi porterà alla fine dell'inverno.

Ora vorrei creare un elenco di cose che mi fanno stare meglio, in modo da:

1) la musica: trovare tempo per ascoltare musica, che è una grande risorsa di serenità e quindi recupero di energia. Domenica ci saranno le prove mensili dell'Orchestra del Conservatorio di Torino. Sarebbe proprio bello poterci andare. L'Ipod nelle orecchie non mi piace e durante la settimana non ho dei momenti da dedicare all'ascolto e i pochi CD che posseggo non si possono ascoltare all'infinito. Sì penso che dedicare qualche ora nel fine settimana all'ascolto di suoni potrebbe essere un buon passatempo per noi e i bambini.

2) passeggiare al sole in mezzo alla natura. Questa è un'attività che potrei fare ogni giorno nella pausa pranzo, ma la stanchezza mi frena e la paura di stancarmi troppo e poi non farcela nei giorni successivi, mi frena ancor di più!

3) decidere qual è la priorità e riuscire a concentrarmi su ciò che devo fare, senza perdermi "per strada". Concentrazioneeee, dove sei???

4) scaldarmi: fare una doccia calda, anche a metà pomeriggio. Prendere una pausa di 20 minuti con gli ingredienti giusti: Musica o libro, coperta, tisana, poltrona e finestra

aggiornamento: Siccome poi credo nei casi della vita che capitano a fagiolo (nella mia formazione si chiama Provvidenza), ho trovato oggi questo post di Life your Way che pare davvero fare al caso mio. Un punto di partenza per ricominciare

giovedì 26 gennaio 2012

Auschwitz oggi

La Giornata della memoria deve essere ricordo della Shoah, per evitare che simili orrori si ripetano. Le visite che ebbi modo di fare nei Lager della Risiera di San Sabba vicino a Trieste, Auschwitz ma anche le foibe carsiche, mi lasciarono un silenzio dentro, in cui risuonavano le grida impigliate fra quelle mura. Ma oggi faccio un passo avanti e penso che le storie delle persone passate attraverso quei terribili ingranaggi di morte servano a noi oggi per capire come degli esseri umani abbiano potuto sopravvivere, quali strategie il loro istinto abbia messo in atto per non lasciarsi morire, per restare aggrappato alla speranza.

Viktor Frankl, lo “psicologo nei lager”, uno scienziato, medico e psichiatra ebreo, internato in vari campi di concentramento, è stato capace di aiutare, ascoltare, incoraggiare i suoi compagni di prigionia e, quando è uscito ha dato vita alla logoterapia. Nei lager, diceva, sopravvivono le persone che hanno uno scopo per cui lottare e che hanno qualcuno che li aspetta fuori. Occorre “appoggiare il cuore su qualcuno o qualcosa per trovare la forza di andare avanti nonostante le difficoltà”.

Questa frase può essere un aforisma che accompagna la vita di ciascuno di noi e diventa strategia per non sprofondare davanti alle piccole difficoltà quotidiane. Ma soprattutto per combattere la battaglia contro la malattia grave, quella che ti devasta la famiglia e la vita.
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