giovedì 27 ottobre 2011

Racconti da camera sterile

Un amico, che, a fianco del figlio dodicenne, è appena passato dal Reparto Degenza del Regina Margherita di Torino al suo Centro Trapianti, mi scrive questo bellissimo racconto:


... prima mattina in cucina a preparare la colazione. Iniziano i primi approcci (se in degenza pensavo di essere in prima-linea, qui dove siamo?) e subito grande incontro con NonnaXYX da Palermo, nipote in stanza5: mi racconta il trapianto (fratello donatore), la preparazione, i problemi, poi di colpo le si illuminano gli occhi e mi racconta (in italo-siciliano, ecco la traduzione)“.... Sa, quando poi e’ arrivato il medico con una sacca di un-litro-e-mezzo di midollo ha detto a mia nipote: ecco questo e’ TUO-FRATELLO” (pausa, emozione, poi ricomincia) 22 ore di trasfusione-trapianto, e lei l’ha BEVUTO tutto, fino all’ultima goccia, sa quando sollevano il tubicino x arrivare fino in fondo e non perderne nulla?” ...

Ho passato questo racconto ad amici e questa e' una delle risposte:

Ciao!!!!!!!!!!!
Volevo solo ringraziarvi per tutto quello che ci donate. Francesca mi legge subito le vostre email del "diario di bordo" e sono motivo di crescita per tutti noi!!!!!! Siete proprio come un sassetto che cade nello stagno: non immaginate quanto lontano arrivino gli anelli dell' acqua mossa per immergervi!!!!
Personalmente, con Pietro nel cuore, sono finalmente riuscita a fare la tipizzazione e a diventare donatrice di midollo. C'è stata l'occasione circa un mese fa e quando il medico che mi "interrogava" mi ha chiesto che cosa mi motivava a farlo gli ho risposto che la mia motivazione si chiama Pietro e che questo era il mio semplice gesto per stargli accanto e LOTTARE insieme a lui!!!! Chissà che anch'io un giorno possa donare a qualcuno quelle sacche piene di liquido dicendo con gioia "E' per ...un mio "fratello"!"!!!!!

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