venerdì 14 ottobre 2011

Parola d'ordine: rifiutare i rifiuti


Questo post di babygreen mi ha dato l'occasione per riflettere su un processo che dura in me da molti anni: la lotta alla spazzatura. Perché io credo che la vera innovazione e il vero futuro della raccolta differenziata non sia tanto nel differenziare ma nel non buttare, non creando rifiuti. E' possibile? 
Io ho provato a fare così: soffermarmi in meditazione davanti al bidone della differenziata per capire quali rifiuti potevo eliminare. Così sono passata dalle bottiglie di acqua gassata alla SodaStream, dal latte in bottiglia al latte alla spina, dai vasetti di yogurt da 125 g a quelli da 500-1lt, e in alcuni periodi lo yogurt lo faccio in casa con la ricetta di Anice&Cannella. Evito il più possibile gli affettati preconfezionati, le merendine e le tutti i cibi confezionati monoporzione. Fuori dalla cucina il ragionamento è lo stesso, pochi detersivi, se possibile auto-prodotti con il libro bio-allegro regalato dalla sorellina, sapone di Marsiglia o di aleppo al posto di bagnoschiuma e shampoo, ecc. Detto tutto ciò, non voglio dare l'impressione di essere una martire  perché non mi crocifiggo: comunque il bidone della spazzatura si riempie alla velocità di un neutrino, il marito non collabora perché non riesco a catechizzarlo a dovere (anche se gli ho rifilato i rasoi con la lama intercambiabile, al posto degli usa e getta che ha usato per venticinque anni) e soprattutto: sono una mamma-lavoratrice e il tempo per fare tutto in casa come una volta, proprio manca! 

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